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Glen Hansard – It Was Triumph We Once Proposed. Songs of Jason Molina

glen_hansard_coverSembra un destino strano quello di Glen Hansard. Un destino che lo porta ad essere protagonista di storie particolari, che già da sole meritano di essere raccontate. E, al centro, un artista che, invece, non avrebbe bisogno di alcuna parola, ma al quale basterebbe far parlare per lui la sua voce e la sua arte.

Una storia particolare è sicuramente stata quella che ha portato Glen Hansard a esibirsi quest’estate al ‘Malanima’, in un concerto ‘segreto’, dopo l’incontro allo Sky Stone and Songs.
Ma anche quella che è a monte di questo ep non è da meno. Erano gli inizi degli Anni Novanta, Glen Hansard era negli Stati Uniti per un tour con i Frames quando sente una canzone di Jason Molina, l’ascolta, gli piace e acquista il disco di Molina, che, a quell’epoca, si chiamava Songs: Ohia.
Con il disco in mano, legge – come fanno tutti – le note di copertina e vi trova un indirizzo di una casella postale.
Il disco gli piace e, come lui stesso ammette, per la prima volta scrive una lettera ‘da fan’, ovviamente senza nemmeno pensare a una risposta.
La risposta, invece, arriva. Glen e Jason si incontrano e tra i due nasce una profonda amicizia e un’importante collaborazione artistica.

Il tempo, la vita, la depressione, l’alcol hanno scritto le pagine più buie della vita di Molina che, nel 2013, ha perso la vita: una morte che ha profondamente segnato Hansard, il quale, quest’anno, nonostante il lavoro per il prossimo album, ha fatto alcuni concerti portando in giro le canzoni dell’amico. Un modo per ricordarlo. Per celebrarlo. Per far sì che le sue opere non finissero dimenticate.

Da questi concerti non sarebbe dovuto venire fuori alcun disco, invece, poi, è nato questo ep. Cinque canzoni che abbracciano l’intera carriera di Molina: la prima parte, quella di Songs:Ohia e la seconda quella di Magnolia Electric Co.

E, così, Glen Hansard ci regala trenta minuti – secondo più secondo meno – di emozioni forti, pure e travolgenti, che fanno apprezzare nuovamente le composizioni di un artista scomparso sicuramente troppo presto.

Unica pecca di questo lavoro? Essere troppo breve. Quando si arriva all’ultima traccia si avrebbe voglia di ascoltare altri pezzi, ma forse, in fondo, lo scopo ultimo di Hansard nel mettere insieme queste cinque canzoni – probabilmente quelle che lui preferisce – è proprio quello di far venire voglia di conoscere meglio Jason Molina, quasi ‘costringere’ – metaforicamente – l’ascoltatore ad approfondire l’opera dell’amico scomparso.

E, in quel caso, l’obiettivo è pienamente raggiunto.

TRACKLIST

  1. Being in Love
  2. Hold On, Magnolia
  3. Farewell Transmission
  4. Vanquisher
  5. White Sulfur
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