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Il tour di Dee Dee Bridgewater tocca anche Pistoia l’11 luglio

Arriva anche in Italia Dee Dee Bridgewater con il suo tour: concerti spettacolari, nei quali alterna esibizioni con orchestra ad altre con il suo quartetto, composto da donne di straordinario talento e sarà a Pistoia l’11 luglio prossimo.

“We Exist!” è un grido di battaglia e una riflessione su un viaggio in atto. Trasformando evocativi brani di protesta come “Mississippi Goddam”, “Trying Times”, “The Danger Zone” e altri, il quartetto di Dee Dee Bridgewater collega il passato e il presente, mostrando “quanta strada abbiamo fatto e quanta strada dobbiamo ancora fare”.

L’incomparabile voce di Dee Dee Bridgewater e il suo carisma tengono saldo il timone di questo progetto, insieme al talento della direttrice musicale e pianista Carmen Staaf (Thelonious Monk Institute Fellow e DownBeat Critics Poll Rising Star).

Elevare le giovani artiste è un imperativo per Bridgewater: così come in Nord America il quartetto vede la presenza di Amina Scott e Shirazette Tinnin, straordinarie performer e docenti riconosciute, in Europa il talento di Rosa Brunello ed Evita Polidoro la affiancano in questo tour di “We Exist!”, che ha fra i suoi meriti anche quello di ricordare l’impatto dell’attivismo e dell’arte attraverso la partecipazione di donne di grande energia.

Nel tour italiano anche alcune date (Roma, Carpi, Cagliari, Bari) con la Medit Orchestra, giovane ensemble diretta da Angelo Valori.

Vocalist, attrice, educatrice, produttrice, attivista, Dee Dee Bridgewater è da oltre 40 anni una delle voci più importanti del jazz mondiale e un’artista dalle molteplici sfaccettature: alla sua straordinaria carriera musicale ha affiancato quella di attrice di teatro, imprenditrice e ambasciatrice FAO, tutto sempre ai massimi livelli.

Ha vinto tre Grammy Awards mettendo voce e anima in due progetti legati a Ella Fitzgerald e Billie Holiday, due delle donne che hanno avuto maggiore influenza sulla sua arte: “Dear Ella” (due Grammy) ed “Eleanora Fagan (1915-1959): To Billie With Love From Dee Dee”. Di Billie Holiday ha vestito anche i panni in teatro, nel 1986, nel musical “Lady Day” (West End e Off-Broadway), interpretazione che le è valsa la nomination per il Laurence Olivier Awards (dopo aver già vinto nel 1975 un Tony Award per il suo ruolo di Glinda in “The Wiz”) e avuto parti di rilievo in spettacoli come “Sophisticated Ladies”, “Black Ballad”, “Carmen”, “Cabaret”.

Pioniera infaticabile e coraggiosa ma con solide radici nella tradizione, la sua prima esperienza professionale è stata cantando, giovanissima, nella leggendaria Thad Jones/Mel Louis Big Band. Nel corso degli anni ’70 si è esibita con alcuni dei più grandi musicisti jazz di sempre, tra cui Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, e nella sua carriera ha inciso venti album, molti dei quali acclamatissimi.

Donna fiera e determinata, è da trent’anni a capo della propria etichetta discografica, la DDB Records con la quale produce i propri album e scopre nuovi talenti.

In qualità di ambasciatrice benefica della FAO delle Nazioni Unite, Dee Dee Bridgewater sostiene e promuove gli sforzi globali nella lotta contro la fame nel mondo. NEA (National Endowment for the Arts) Jazz Master 2017, Bridgewater è stata insignita anche di altri importanti riconoscimenti come l’ASCAP Award (2017), Doris Duke Artist (2018) e Memphis Music Hall of Fame (2019).

È co-fondatrice e co-direttrice artistica di The Woodshed Network, un programma dedicato alle donne nel jazz che offre supporto professionale e accelera le carriere attraverso il tutoraggio, la condivisione delle conoscenze e l’interazione con la comunità artistica, con la volontà di trasformare la cultura e il suo ambiente in un contesto che possa abbracciare, celebrare e sostenere equamente le donne, riconoscendo e valorizzando il loro significativo contributo a questa forma d’arte unica.

Il tour di Dee Dee Brigewater, in continuo aggiornamento, è organizzato da The European Music Agency.

Lungo il corso della sua poliedrica carriera, che attraversa quattro decenni, la leggenda del jazz Dee Dee Bridgewater, vincitrice di Grammy e Tony Awards, ha raggiunto livelli musicali eccezionali, regalando la sua interpretazione unica di importanti standard, compiendo audaci reinterpretazioni dei classici del jazz e tessendo costantemente legami tra generi diversi.

Ha fatto il suo debutto professionale come membro del leggendario Thad Jones/Mel Louis Big Band e negli anni Settanta si è esibita con artisti come Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie. Dopo un’incursione nel mondo del pop, negli anni Ottanta, si è trasferita a Parigi e si è concentrata nuovamente sul jazz. Ha firmato con Universal Music Group come produttrice e pubblicato una serie di album di successo, a partire da “Keeping Tradition” nel 1993. Quasi tutti, tra cui l’acclamatissimo “Dear Ella”, che ne ha vinti due, e “Eleanora Fagan (1915-1959): To Billie With Love From Dee Dee” che ne ha vinto uno, sono stati nominati ai Grammy.

Conosciuta come la Signora del Jazz, Dee Dee Bridgewater non ha mai smesso di stupire e rinnovarsi. Negli ultimi anni ha messo la sua voce profonda, emozionante, dal ritmo potente al servizio del blues: un genere che sua madre le aveva vietato di cantare perché sinonimo di dissolutezza, alcol e povertà, ma che la Bridgewater sapeva l’avrebbe resa libera.

Attraverso la musica, Dee Dee Bridgewater ha esplorato temi universali, come la ricerca di identità, lo sradicamento, le lotte sociali, ma anche situazioni più personali come la storia afroamericana, il razzismo, la femminilità e l’amore. Il suo pubblico, trasversale in termini di genere ed età, ha sempre avuto una caratteristica comune: qualunque fosse la strada intrapresa da Dee Dee, non ha mai smesso di seguirla e applaudirla. E lei non si è mai risparmiata, restituendo in ogni esibizione uno spettacolo di musica, ballo, felicità e forza comunicativa.

Come ambasciatrice benefica della FAO, la Signora del Jazz ha continuato negli anni ad appellarsi alla solidarietà internazionale per finanziare progetti che potessero contrastare la fame nel mondo.

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